App Immuni, disponibile per essere scaricata

da 05 Giu, 2020Notizie0 commenti

Immuni, finalmente è arrivata. Da lunedì sera l’app di tracciamento dei contatti, che avrebbe dovuto essere disponibile già nella fase 2  arriva solo alla vigilia delle riaperture dei confini regionali, è disponibile nei rispettivi App Store di Apple e Google (basta andare sullo store e cercarla, se si ha un iPhone cliccare qui e avviare il download), su Google Play per gli smartphone Android ( l’app si trova qui e bisogna solo avviare il download) e, una volta configurata e attivata comincerà a registrare gli incontri, in forma del tutto anonima, fra chi la scarica. Per chi ha dubbi o bisognno di supporto può fare rierimento a un sito (immuni.italia.it, utile anche se non trovate l’app sugli store) e un numero verde (800912491).

Immuni può essere già scaricata. Potrà essere richiesto di aggiornare il sistema operativo all’ultima versione (iOs 13.5.1 per gli iPhone, mentre per Android serve almeno la versione 6 con Google Play Services aggiornati alla versione 20.18.13): in questo caso l’operazione viene «guidata» dalla stessa app . Più avanti Immuni arriverà anche per i dispositivi Huawei, Honor, che al momento stanno riscontrando problemi.

Come funziona?

Dopo averla scaricata e avere dichiarato di avere almeno 14 anni, dopo avere inserito la Regione e la Provincia di domicilio, non si dovrà fare più nulla. Tramite il Bluetooth, l’app registra autonomamente gli incontri e non la posizione (su Android viene chiesto di attivare anche la localizzazione, ma l’app non accede lo stesso ai dati di posizione). Se un utente — prendiamone uno ipotetico: Nicola — risulta positivo a un tampone, e ha la app, potrà dare agli operatori sanitari che gli comunicheranno la positività il codice generato dalla app. (Lo si trova nella sezione «Impostazioni» della app, sotto la cartella «Caricamento dati»). Quel codice di 10 caratteri alfanumerici sbloccherà l’invio da parte dello smartphone di Nicola al server centrale della lista dei codici corrispondenti ai suoi incontri con le altre persone. In questo modo tutti i cellulari degli utenti che nei 14 giorni precedenti si sono imbattuti in Nicola, stando a meno di due metri di distanza da lui per almeno 15 minuti, riceveranno una notifica, che consiglierà a chi la riceve di consultare le autorità sanitarie.

A decorrere da lunedì 8 giugno solo in Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia Immuni sarà usata «a pieno regime» dagli operatori sanitari secondo le modalità indicate sopra. Secondo il cronoprogramma dei ministeri di Innovazione e Salute, che hanno selezionato il progetto della casa di sviluppo milanese Bending Spoons in aprile e aderito poi al sistema di Apple e Google, il resto della penisola verrà coinvolto dalla settimana successiva. Ieri, invece, è arrivato l’ultimo OK del Garante per la privacy con un provvedimento che chiede trasparenza sul trattamento dei dati a fini statistico-epidemiologici e chiarezza sul fatto che le notifiche potrebbero non corrispondere a un rischio effettivo e sulla conservazione degli indirizzi Ip degli smartphone.

Immuni dovrebbe provare a tutelarci anche quando viaggiamo dialogando con le altre app che incrociamo, pertanto per potere funzionare tutti dovremmo avere installato e attivato la app.